ARTIGLIERE A
CAVALLO DELLA GUARDIA
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FRANCIA 1810 |
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Fino al 1812,
l'artiglieria a cavallo francese aveva la stessa uniforme degli ussari, con
giacca e pantaloni blu, colbacco nero con pennacchio rosso, stivali da monta
all'ungherese. In quell'anno il dolman fu sostituito da una giacca azzurra
con due sole file di bottoni e senza alamari rossi, mentre il colbacco fu
rimpiazzato da uno shako nero con visiera ornato sul davanti dall'aquila
imperiale e sprovvisto di pennacchio. Gli ufficiali delle unità ordinarie di
artiglieria portavano una gorgiera dorata come segno distintivo del proprio
rango; non così gli ufficiali dell'artiglieria a cavallo, che si rifacevano
nella divisa alla tradizione della cavalleria. I cannoni in dotazione ai
vari reggimenti erano dipinti di un verde intenso ottenuto miscelando 2500
grammi di vernice giallo ocra con 30 grammi di vernice nera. |
Nel 1810 l'uniforme di gala
degli artiglieri a cavallo della Guardia comprendeva un colbacco nero con
fiamma e pennacchio rossi, una corta giacchetta blu detta dolman, una
pelisse anch'essa blu appoggiata sulla spalla sinistra, pantaloni dello
stesso colore indossati dentro gli stivali all'ungherese. La bandoliera era
bianca, portata di traverso dalla spalla sinistra al fianco destro. Le
decorazioni erano rosse con bottoni dorati nella truppa, interamente dorate
negli ufficiali. L'uniforme da campo assomigliava a quella da gala, ma senza
la pelisse. Un elemento distintivo di tutte le unità di cavalleria leggera
dell'esercito francese era la sabretache, una piccola borsa di cuoio in cui
venivano riportati documenti e cartine. |
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CENNI
STORICI
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I soldati necessari per far
funzionare un pezzo di artiglieria variavano da otto a quindici secondo il
calibro. Le munizioni erano trasportate su carri di legno che contenevano
ciascuno da 48 a cento proiettili ordinari e da venti a cinquanta cartucce
di metallo. Inoltre, ad ogni cannone era legato un avantreno con una decina
di proiettili di scorta per far fronte ad eventuali attacchi improvvisi.
Tanto il cannone quanto il carro delle munizioni erano trainati da quattro
cavalli. L'artiglieria a cavallo francese combatteva normalmente in campo
aperto, senza altra protezione che il fumo sollevato dai propri spari. I
conducenti guidavano i carri montando direttamente i cavalli da traino, dai
quali non potevano scendere neppure durante i combattimenti. Di spalle al
nemico, senza osservare il campo di battaglia, attendevano gli ordini degli
ufficiali per partire al trotto e spostare i cannoni in una nuova posizione.
Tutti i membri dell'artiglieria a cavallo erano eccellenti cavallerizzi,
addestrati a smontare, rimontare e cambiare di posizione ai pezzi a gran
velocità. In compenso avevano fama di grandi attaccabrighe, che non
esitavano a duellare con i soldati delle altre unità per il minimo torto.
L'artiglieria a cavallo fu introdotta nella Guardia Consolare il 3 gennaio
1800, in seguito alla ristrutturazione di questo corpo voluta da Napoleone
dopo il colpo di stato del 18 brumaio 1799. |
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