Soldatini di piombo
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MARINAIO DELLA CAMPAGNA DI LIBIA
 

 
REGNO D'ITALIA 1911

 

L'uniforme da sbarco degli ufficiali di Marina solo in apparenza era simile a quella dei soldati semplici. Poteva sembrarlo per la comune assenza di decori e l'uniforme candore della giacca e dei calzoni, 'sporcati' solo da poche rifiniture scure. Ma a ben guardare le differenze erano molte e ben visibili: il cappello degli ufficiali, per esempio, era il classico copricapo basso inglese con visiera nera sopra la quale erano cuciti i galloni del grado; la giacca era un elegante spencer con colletto alto chiuso sul davanti e senza fazzoletto; l'armamento comprendeva una spada da ufficiale a elsa dorata e una pistola. Sulla spalla destra, posta sotto alle spalline, passava la sciarpa azzurra sfoggiata anche dagli ufficiali dell'esercito. Infine i gradi che in Marina erano galloni rossi o dorati a forma di 'V' sugli avambracci per i sottufficiali, barrette dorate o argentate sui polsini per gli ufficiali.

 


 

L'uniforme di marinai italiani ricalcava quella di tutte le principali marine del mondo. La costituivano un camicione o una blusa bianca di cotone resistente, un paio di pantaloni dello steso colore, il tipico cappello da marinaio. La giberna ed il cinghiame erano in cuoio chiaro, le scarpe in cuoio scuro come i gambali, spesso sostituiti da mollettiere di canapa usate per preservare le ginocchia. La differenza principale tra la divisa italiana e quella delle altre Marine europee stava nella forma del fazzoletto e del nodo, oltre che nelle decorazioni poste agli angoli del colletto.

 

 


 

CENNI STORICI
 

Il 17 marzo 1861, con l'assunzione del titolo di re d'Italia da parte di Vittorio Emanuele II, nasceva la nuova Marina militare italiana. Già in precedenza, tuttavia, tra il novembre del 1860 e il gennaio del 1861, erano stati emanati alcuni fondamentali decreti con i quali si provvedeva all'organizzazione territoriale della Marina militare, si incorporavano gli ufficiali delle disciolte marine preunitarie nella Marina piemontese e si istituiva il Ministero della Marina, di cui assumeva la direzione lo stesso primo ministro Cavour. Oltre agli aspetti strutturali e organizzativi, Cavour promosse numerose iniziative che legano al suo nome le future fortune della Marina italiana. Tra le altre, vennero approvati i disegni per i lavori di costruzione del neonato arsenale di La Spezia, fu incoraggiato lo sviluppo dell'industria siderurgica, vennero inviati all'estero ufficiali e ingegneri per apprendere l'architettura navale e migliorare le loro conoscenza dei motori. Dalla fusione delle varie marinerie sardo-piemontese, napoletana e siciliana, prendeva così forma e consistenza la nuova Marina italiana, che avrebbe dato buona prova di sé non solo nella campagna di Libia del 1911 ma, ancor prima, nella spedizione internazionale in Cina contro i Boxer e in quella del 1897 contro gli irredentisti greci dell'isola di Creta.