Soldatini di piombo
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ASCARO PENNA DI FALCO
 

 
REGNO D'ITALIA 1890

 

I gradi degli ascari penna di falco erano cuciti sulle maniche in forma di 'V' rosse rovesciate: una per i muntaz, due per i bulukbasci, tre per i marescialli (sciumbasci). Anche il tarbush recava le insegne di grado, sotto forma di piccole stellette metalliche in numero di una, due o tre a seconda del livello gerarchico raggiunto. La pistola d'ordinanza era conservata in una fondina posta sulla destra del cinturone e assicurata da una cordellina attorno al collo. I fucilieri scelti portavano sempre sul tarbush un piccolo profilo di fucile argentato in metallo. I trombettieri (borazan) si riconoscevano per una tromba di lana rossa cucita alla manica destra. Nell'ambito degli ascari vi erano poi gli zaptié, l'equivalente dei nostri carabinieri: potevano essere identificati perché sul tarbush avevano il classico fregio dei carabinieri, vale a dire la granata con fiamma.

 


 

L'uniforme degli ascari penna di falco era relativamente semplice, ma assai adatta alle operazioni di guerriglia alle quali questi soldati indigeni erano chiamati nelle torride regioni del Corno d'Africa. Confezionata di leggerissimo cotone, era interamente bianca, tranne che nel copricapo, un fez rosso attorno al quale veniva avvolta a turbante una tela a righe colorate, e nel cinturone, di cuoio rossiccio, portato sopra una larga fascia di colore rosso fuoco. Per ragioni di comodità i primi ascari preferivano non calzare scarpe o stivali durante le normali operazioni.

 

 


 

CENNI STORICI
 

Gli ascari a piedi e a cavallo rappresentavano il nerbo delle forze coloniali indigene impegnate sotto le insegne italiane in Eritrea ed Etiopia. Il termine ascaro, di origine turca, indicava il soldato di razza araba. La denominazione penna di falco era dovuta al fatto che questi soldati portavano su un lato del fez una lunga penna di falco. Queste truppe venivano reclutate a titolo volontario tra gli indigeni eritrei di età non inferiore ai 16 anni e non più vecchi di 35, con l'obbligo minimo di una ferma annuale. I gradi gerarchici nell'ambito dei loro squadroni erano i seguenti: ascaro o soldato semplice, uakil o soldato scelto, muntaz o caporale, buluk-basci o sergente, sciumbasci o maresciallo. Gli ufficiali erano tutti italiani. Istituiti nel 1888 per rimpolpare le forze coloniali italiane che, senza l'apporto degli indigeni, mai avrebbero raggiunto le dimensioni necessarie per fronteggiare l'esercito del negus Menelik II, gli ascari andarono via via aumentando di numero con il consolidarsi dell'impero coloniale italiano in Africa. Erano ancora in servizio durante la seconda guerra mondiale quando tuttavia, posti di fronte ad eserciti ben equipaggiati, rivelarono la loro inadeguatezza alla guerra moderna.