Soldatini di piombo
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LANCIERE DEL BENGALA
 

 
GRAN BRETAGNA 1877
 

 

Adeguandosi alla riforma uniformologica prescritta da Londra, anche gli eserciti coloniali britannici nel 1855 cambiarono pelle: le vecchie giacche furono abbandonate per altre più moderne, allo shako si sostituirono nuovi cappelli, i tradizionali pantaloni grigi divennero blu. Tuttavia il mutamento fu più di forma che di sostanza perché i colori distintivi dei corpi rimasero gli stessi e oltretutto in India, a causa del caldo umido, i nuovi abiti poterono essere indossati solo da ottobre a marzo. Negli altri mesi si continuava a preferire quelli precedenti: una giacchetta e pantaloni bianchi di cotone, un lindo cappello schermato da un telo bianco, stivali bassi di cuoio. Inalterata rimase anche l'uniforme delle truppe sikh del Punjab, da sempre abbigliate in modo diverso dagli altri reparti; anzi, con il tempo il loro kullah avvolto da un turbante e la loro tunica gialla di cotone cominciarono a far proseliti anche fra le altre unità, al punto che sul finire del secolo la grande maggioranza delle truppe coloniali in India, compresi molti bianchi, portava questa uniforme di chiara matrice indiana.

 


 

Poiché molti dei suoi componenti era sikh, anche la divisa indossata dall'esercito coloniale britannico delle Indie mostrava chiare ascendenze locali. Quindi niente giubbe e calzoni di foggia europea né shako alla francese opportunamente riadattati, ma una lunga tunica di cotone leggero, freschi pantaloni simili a quelli di un pigiama, stivali per lo più alti da monta e, soprattutto, un piccolo cappello conico circondato alla base dal caratteristico turbante. La fibbia metallica fissata alla sciarpa rappresentava l'unico richiamo manifesto al fatto che si trattava pur sempre di truppe britanniche.

 


 

CENNI STORICI
 

Fino al 1859, il grosso dell'esercito britannico delle Indie era formato da unità di fanteria e di cavalleria al comando della Compagnia delle Indie Orientali, che a quei tempi gestiva la colonia. Queste truppe comprendevano soldati sia indigeni sia europei, tuttavia i ruoli di comando erano quasi sempre ricoperti da ufficiali britannici sui quali vigilava un governatore nominato da Londra. A costui era assegnato anche il comando dei reggimenti scorporati dall'esercito regolare e inviati in India a rimpinguare le truppe locali non meno che a rafforzare la sorveglianza sulla colonia. La rivolta dei sepoys, le truppe coloniali britanniche sollevatesi nel 1857, spinse il governo di Londra a un drastico cambiamento. La Compagnia delle Indie fu esautorata e l'India divenne una colonia alle dirette dipendenze della Corona; nacquero così l'Impero Britannico e l'Esercito delle Indie il quale tuttavia, come già in precedenza, rimase composto per oltre l'80% da soldati indigeni.