Soldatini di piombo
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LANCIERE DEL 17° REGGIMENTO
 
DRAGONI LEGGERI
 
GRAN BRETAGNA 1854

 

Come tutte le unità di lancieri europei, anche il 17° reggimento dei dragoni britannici arricchì la sua uniforme con due elementi 'rubati' ai lancieri polacchi di Napoleone: la czapka, un alto copricapo di tessuto che però nei dragoni britannici divenne un elmo metallico ornato dal tipico addobbo esagonale e ricoperto di stoffa nera; e la kurtka, una corta giacchetta con due file di bottoni dorati sul petto. I pantaloni del 17° seguivano invece la tradizione inglese, erano diritti, grigio-azzurri e portati sopra gli stivali. Il cinturone, le bandoliere e i guanti a manopola erano fatti di cuoio bianco.

 


 

L'uniforme del 17° reggimento dei dragoni leggeri britannici era apertamente ricalcata su quella dei lancieri polacchi arruolati nella Grande Armata di Napoleone. La formavano una czapka nera con sottogola dorato, una giacchetta (kurtka) blu scura con due file di bottoni dorati e doppia bandoliera bianca incrociata sul petto, pantaloni grigio-azzurri nella più pura tradizione britannica stretti in vita da un cinturone e con doppia banda laterale argentata. Gli stivali, di cuoio nero, si portavano sotto i calzoni.

 

 


 

CENNI STORICI
 

A metà Ottocento il 17° reggimento dragoni leggeri era la sola unità di lancieri integrata nella cavalleria britannica. L'episodio che la rese famosa fu l'aver partecipato alla leggendaria 'carica dei Seicento' durante la battaglia di Balaklava del 25 ottobre 1854, nella guerra di Crimea. Ancora oggi non si sa bene a chi attribuire la responsabilità di quell'attacco suicida. Certo è che lord Cardigan, comandante di una brigata leggera di 700 uomini, ricevette l'ordine folle di attaccare la fanteria russa attestata a piene forze e con l'artiglieria piazzata in posizione dominante presso Sebastopoli. Il 17° reggimento, guidato dal capitano William Morris, formava la prima linea di lord Cardigan insieme al 13° reggimento dei dragoni leggeri. Dietro queste due unità avanzavano il 4° e l'8° reggimento dei dragoni leggeri e l'11° degli ussari. Com'era facile prevedere, l'attacco si tramutò presto in una mattanza: il fuoco di sbarramento russo fece strage dei nemici e quando giunsero a contatto con i russi, i 270 lancieri che avevano iniziato la carica erano ormai ridotti a non più di 50. Un'altra trentina morì nei corpo a corpo che seguirono, sicché alla fine i sopravvissuti furono una ventina, compreso il capitano Morris che, catturato dai russi, riuscì poi a fuggire nonostante tre ferite alla testa e varie fratture. A dispetto delle perdite mostruose l'attacco raggiunse comunque il suo scopo, dando ai britannici il controllo di una postazione che peraltro il proseguimento della guerra avrebbe dimostrato del tutto secondaria.